Seleziona una pagina

COSA FACCIO

Facilito le decisioni strategiche con strumenti di design thinking.

Coordino la fase esecutiva.

Aiuto ad acquisire le competenze utili alla relazione con il cliente.

Strategia

La sfida della strategia

Mi occupo di management e strategia d’impresa da quasi 20 anni. Nel corso del tempo mi sono impegnato per sviluppare un’idea chiara e un approccio metodologico al mio lavoro che sia insieme distintivo ed efficace.

In questa pagina affronto la prima sfida della strategia: raccontare che cosa è per me, perché è necessaria e perché alla fine è l’esecuzione la parte più importante.

I miei clienti

I miei clienti sono imprenditori e manager che lavorano in startup, piccole aziende ma anche aziende medio-grandi e strutturate. Le loro imprese operano nei più diversi settori e si rivolgono sia al cliente finale (b2c) sia ad altre imprese (b2b).

Non sempre il primo incontro con il cliente nasce dall’esigenza di definire o rivedere una strategia, di imprimere un cambiamento all’azienda o di portare innovazione. Spesso il bisogno percepito è pratico: rivedere i processi, formare l’area commerciale, migliorare il post-vendita e il customer care… Talvolta invece la richiesta d’aiuto è legata alla consapevolezza o all’acquisizione di informazioni e chiarezza sull’azienda, il mercato, i clienti.

Dopo l’approccio iniziale tuttavia emergono frequentemente un problema o un’opportunità più grande, di natura strategica. È in questo momento che mi capita di stringere davvero un patto di fiducia con il mio interlocutore e di formare con lui una squadra che lavorerà fianco a fianco per mesi o, talvolta, per anni.

Il mio approccio alla strategia

La parola “strategia” deriva dal gergo militare e affonda le sue origini nel greco antico: στρατηγία era l’arte del generale nel condurre il suo esercito. Ora, l’azienda non è un esercito (per fortuna, aggiungerei) ma l’imprenditore ha comunque la responsabilità di condurre un gruppo di persone verso un obiettivo. Per me, dunque, la strategia è questo: l’arte di far sì che tutta l’azienda agisca come un unico organismo e vada nella stessa direzione.

Il mio modo di fare strategia è guidato da alcuni principi e valori nei quali credo:

Cliente

Prima viene il cliente – e, con lui, gli altri stakeholder: l’azienda avrà successo se riuscirà a risolvere i problemi e soddisfare i bisogni del suo target.

Modello di business

L’innovazione riguarda l’intera azienda, ma sempre più spesso deve partire dal modello di business.

Decisioni

Le decisioni devono poggiare su due basi solide: l’analisi qualitativa e le informazioni quantitative.

Coinvolgimento

È fondamentale coinvolgere coloro che dovranno mettere in atto le decisioni prese: è la garanzia che le cose verranno fatte.

Per tutti

La strategia riguarda tutti i settori dell’azienda, dal marketing alla produzione, dalla logistica al commerciale, dalle risorse umane all’amministrazione e ai processi.

Adattabilità

È importante utilizzare strumenti flessibili e adattabili: perché la strategia è dinamica, cambia nel tempo e lo fa velocemente.

Innovazione

Strategia è per sua natura innovazione: ripetere ciò che si è fatto prima, in un contesto in continuo mutamento, non porterà ai risultati di prima.

Pianificazione

Pianificare è necessario, ma nessun piano sopravvive all’impatto con la realtà: perciò bisogna arrivare sul mercato rapidamente e, altrettanto rapidamente, correggere la rotta.

Sostenibilità

Oggi non basta più “fare strategia di sostenibilità”: ogni scelta dell’azienda dovrebbe essere sostenibile by design. Chiunque agisca sul mercato è “parte del problema”; l’essere parte della soluzione perciò deve vivere nel dna di ogni azienda.

Il mio approccio all’esecuzione

L’esecuzione è in realtà ancora più importante della strategia. Gli ostacoli principali che incontro sono in questa fase, e non prima. La pianificazione, il processo creativo, il coinvolgimento del team sono divertenti e, soprattutto, entusiasmanti. Mostrano un futuro possibile e di successo. È tuttavia quando le decisioni iniziano a richiedere nuovi comportamenti che entra in gioco la resistenza al cambiamento.

Perciò non considero il mio lavoro davvero completo se non sono in grado di accompagnarlo nelle sue applicazioni operative, in tutto o in parte, e se non posso partecipare alla messa in pratica delle decisioni prese.

Naturalmente non sono in grado – né voglio – di occuparmi di tutto, perché non ne ho le competenze. Nessuno, del resto, sa fare tutto. Il mio ruolo principale in questa fase è quello di coordinare il lavoro di attuazione e assicurarmi che sia in linea con la strategia, assistendo i diversi team responsabili per ogni sua parte.

Oltre al project management mi occupo di alcuni aspetti più specifici e verticali, come ad esempio:

    Processi

    La revisione dei processi esistenti e la creazione di processi nuovi, necessari per mettere in atto le decisioni prese.

    Team e ruoli

    La trasformazione dei team da verticali in orizzontali, e dei manager in leader; l’aggiornamento dei ruoli in azienda e la creazione di nuovi; lo studio del modo in cui interagiscono tra loro.

    Formazione

    La formazione che serve ad acquisire nuove competenze, specialmente quelle relazionali sia verso l’interno che verso l’esterno dell’azienda.

    Strumenti

    Nel mio lavoro adotto diversi strumenti e preferisco quelli che trovo più adatti a concretizzare l’idea di strategia che ho raccontato qui sopra – a partire dai canvas per il design thinking, che consentono di prendere decisioni in tempi rapidi, coinvolgendo una pluralità di soggetti, in modo visuale e diretto, e permettono modifiche altrettanto rapide in seguito alle fasi di test.

    Negli anni ho lavorato per adattare alcuni canvas alle esigenze del mio cliente tipo, che deve potersi astrarre dall’operatività più pura ma nel contempo deve poter esser messo in grado di vedere da subito le implicazioni concrete delle decisioni strategiche.

    In generale comunque, trovo fondamentale sapersi adattare alle circostanze: ogni azienda è diversa, così come diverse sono le persone che ci lavorano. Perciò lo strumento deve rimanere al servizio dell’obiettivo finale e lasciare libero il processo strategico da schemi rigidi e potenzialmente poco efficaci.

    Se vuoi sapere di più sul mio lavoro, scrivimi usando il form qui sotto.

    Scrivimi

    Logo - matteococco

    P. IVA 03894780240